Roy Lichtenstein
Roy Lichtenstein – L'originale dalla copia Giuseppe Pizzi «A Milano c'è Roy Lichtenstein, dicono che è una gran bella mostra, con più di cento opere, abbiamo prenotato una visita guidata, vieni anche tu?». «Lichtenstein, quello dei fumetti?» «Sì, quello dei fumetti e dei puntini, divertente e di facile lettura». «Ma sì, aggiungi il mio nome». E' così che domenica pomeriggio alla Triennale ci siamo ritrovati in un gruppo di venticinque. E s'è capito subito, fin dai primi quadri, che facile non lo è per niente! Quella di Lichtenstein è una pittura colta, allusiva, finemente ironica. Come se da una sequenza prelevasse un fotogramma e illuminasse solo quello, esaltandone gli elementi essenziali, le sue opere non narrano, illustrano, ma sono illustrazioni che rimandano a significati che vanno ben oltre la loro sfacciata evidenza. Lichtenstein è un divoratore di immagini, per lui la raffigurazione è più importante e reale della realtà che ritrae. I suoi soggetti li attinge se