L’arte di Alfred Kubin, al di là delle classificazioni della critica, continua ad alimentare ancora oggi, con tutta la sua potente e spettrale visionarietà, i nostri sogni e incubi più grotteschi e deformati. La sua particolare sensibilità gli faceva intuire la pressione di una realtà “nascosta”, e ha efficacemente utilizzato la dimensione onirica per evocarla e plasmarla mediante l’arte e la letteratura.
Nato nel 1877 in Boemia nell’allora impero Austro-Ungarico, è oggi molto noto come illustratore e grafico di straordinario talento ed è ben inquadrabile nel movimento artistico d’avanguardia dell’Espressionismo oltre ad essere considerato un precursore del Surrealismo. Fece anche parte del celeberrimo gruppo “Der Blaue Reiter”, entrando in contatto con i maggiori artisti dell’epoca fra cui Kandinsky, Paul Klee e Munch e fu un grande ammiratore della pittura di Klinger.
Ebbe un’infanzia tormentata, caratterizzata dalla precoce esperienza con la morte: fu infatti traumatizzato a 10 anni dalla scomparsa della madre, una vicenda che lo segnò profondamente e che in seguito lo spinse a tentare il suicidio proprio sulla tomba della madre. Questi traumi contribuirono ad accentuare gli aspetti più cupi del suo carattere, predisponendo la sua visione della vita verso l’interesse per la morte e le tematiche macabre e bizzarre.
La sua vocazione artistica, pregna di un gusto per l’orrorifico e il surreale, si fuse con risultati eccellenti a quella letteraria : ha infatti scritto un indimenticabile capolavoro della narrativa fantastica ovvero lo splendido romanzo Die Andere Seite (L’altra parte) oltre a lasciarci una corposa autobiografia (Demoni e visioni notturne) e una raccolta di racconti sempre afferenti il fantastico (Der Guckkasten) purtroppo inedita in Italia. Kubin, in questo senso, si colloca nel solco della letteratura del terrore che si sviluppò in Germania e in Austria tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900.
In quel periodo, sotto l’influenza di grandi scrittori del terrore come Poe, Hoffmann, Gogol, Gautier etc., prese infatti forma, nelle tenebrose lande teutoniche, una letteratura “popolare” del terrore considerata dalla cultura alta “Trivialliteratur”. Di questa proliferazione, imbevuta dell’oscuro folklore locale, si ricordano oggi soprattutto Gustav Meyrink, Hanns Heinz Ewers, Oskar Panizza, Leo Perutz e appunto Kubin. Non è quindi sorprendente che l’artista boemo curò le illustrazioni delle opere di Edgar Allan Poe e di E.T.A. Hoffmann.
Fu amico di Meyrink e, inizialmente, doveva illustrare il celebre Der Golem. Successivamente decise però di abbandonare il progetto, utilizzando i disegni che gli erano stati commissionati da Meyrink adattandoli al suo libro e aggiungendone altri quaranta. L’influenza della lettura dei primi capitoli del Golem, ambientato in una Praga “esoterica”, si percepisce vividamente nell’atmosfera che si respira in Die Andere Seite.
Il testo venne concepito di getto in 12 settimane ed è un vero e proprio “tour de force” del fantastico puro, un incubo lucido e razionale in cui il lettore si trova immerso nei territori poco rassicuranti evocati dall’inconscio.
Il protagonista del romanzo è un artista che viene invitato da Claus Patera, un suo vecchio amico di studi, tramite un originale messaggero, a far parte di una fantomatica “Terra del sogno” situata nell’Asia centrale. Questo “Regno del Sogno” viene dipinto come una sorta di “rifugio” per gli artisti e gli animi sensibili delusi dalle brutture della società moderna. Inizialmente dubbioso, si convince infine ad accettare l’invito e si trova catapultato in una dimensione incubica: l’atmosfera è cupa è opprimente e il regno è avvolto da un eterno crepuscolo. La nebbia avvolge costantemente la decadente città di Perla, capitale del Regno, costruita con antichi monumenti e case fatiscenti provenienti dal mondo “reale”. Come ha giustamente sottolineato A.M.Ripellino nel suo libro “Praga Magica”, la descrizione di Perla, più che a una metropoli asiatica, rimanda a un “cittadone da Mitteleuropa”. L’enigmatico Claus Patera si erge come una sorta di Golem (in questo ricordando l’automa Meyrinkiano) che regna incontrastato sul suo regno, di cui alla fine sarà costretto a vedere la progressiva consunzione e distruzione.
La decadenza e la rovina del regno “fantastico” creato da Patera è stata interpretata come un’allegoria e un’oscura profezia della contemporanea dissoluzione dell’ impero Austro-Ungarico, di cui l’artista presagiva la fine come molti esponenti della cultura Mitteleuropea fra cui il grande poeta espressionista Georg Trakl.
Ernst Junger commentò l’opera grafica Kubiniana con queste parole: “Ciò che vediamo qui riflessa è la fine della vecchia Austria.
Sempre Meyrink, nel romanzo La notte di Valpurga, prefigura la rovina dell’Impero Asburgico, soprattutto con le concitate descrizioni delle scene finali in cui la sollevazione popolare porta alla devastazione del castello dello Hradschin di Praga. Il noto germanista Furio Jesi ha invece interpretato Die Andere Seite come un fosco presentimento della tragica epopea nazionalsocialista con tutto il suo carico devastante e apocalittico di distruzione e decadenza.
Non va in ogni caso dimenticato che Kubin considerava essenzialmente la sua opera come la raffigurazione “artistica” dei suoi incubi notturni e diurni (ovvero ad “occhi aperti”). È questa in effetti la chiave per “accedere” pienamente alla sua arte.
Nonostante la fama di Alfred Kubin sia ancora oggi inferiore ai suoi meriti (soprattutto in Italia), il mondo accademico lo ha recentemente celebrato nel 2009, in occasione dei 50 anni dalla sua scomparsa, con una prestigiosa retrospettiva alla Neue Galerie di New York (Alfred Kubin: Drawings – 1897-1909). Morì nel 1959 nella sua dimora di Zwickeldt, in Austria, dove si era ritirato a vivere in solitudine.
Bibliografia Italiana essenziale
Demoni e visioni notturne (Il Saggiatore – Milano, 1961/2004 con 24 disegni)
L’altra parte (Adelphi – Milano, 1965/2001)
Lettere a un’amica (Firenze, 1969 con 28 disegni)
Il Dolce Aloisio.Aneddoti e disegni (Milano, 1980)
Saggistica Italiana essenziale
Margherita Cottone, La letteratura fantastica in Austria e Germania (Sellerio Editore – Palermo, 2009)
Andrea Giusto, Inkubin.Alfred Kubin, l’evocatore di sogni (Hypnos (Rivista di Letteratura e Fantastico) – Milano, Anno I, n. 2 Autunno 2007)
Manfred Lube, La genesi del Golem – Meyrink e Kubin in AA.VV., “Meyrink scrittore e iniziato” (Basaia Editore -I libri del Graal – Roma, 1983)
A.Nigro, Alfred Kubin profeta del tramonto (con un saggio di Massimo Cacciari – Roma, 1983)
Angelo Maria Ripellino, Praga Magica (Einaudi – Torino, 2002)

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